Come personalizzare un gadget aziendale: guida al formato giusto
Personalizzare un gadget aziendale è un’ottima strategia per rimanere impressi nella mente delle persone. È importante però utilizzare il formato giusto del logo. È come avere sempre davanti agli occhi un biglietto da visita, ma in più è un oggetto utile e di uso quotidiano che non rischia di finire dimenticato in borsa o in una tasca.
La scelta del gadget da personalizzare è un momento critico nell’impostazione della strategia pubblicitaria di una azienda. Se è vero che è possibile personalizzare qualsiasi oggetto, è anche vero che non tutti sono adatti a rappresentare la tua azienda lì fuori, nel mondo reale.
L’oggetto che sceglierai dovrà essere adeguato al target cui ti riferisci, dovrà comunicare i tuoi valori aziendali e ricordare chi sei e cosa fai. Tutto questo, possibilmente, meglio del tuo competitor.
Una volta scelto l’oggetto perfetto per il tuo business non ti resta che decidere come personalizzarlo: con un logo, una immagine, una frase o un insieme di queste cose, il tutto con il formato giusto!
Le tecniche di stampa
È facile dire che, per personalizzare un oggetto, basti scegliere l’immagine giusta: rappresentativa, riconoscibile e d’effetto. Purtroppo non è sufficiente.
Uno dei punti cruciali della personalizzazione di un gadget, è il momento in cui viene richiesta al cliente l’immagine da stampare sull’oggetto scelto.
Il problema non è rappresentato dall’immagine in se ma dal formato di quest’ultima, e il motivo è che non tutti i formati d’immagine sono adeguati per tutte le modalità di stampa. Alla base di un risultato chiaro e nitido c’è una immagine con le stesse caratteristiche.
Come scegliere la stampa
Le tecniche di stampa disponibili oggi per la personalizzazione tramite contenuti grafici sui gadget sono tampografia, serigrafia, sublimazione, incisione laser, stampa digitale. Ognuna di queste tipologie si adatta meglio a un certo tipo di superficie o consistenza. Vediamole brevemente:
- Tampografia: è un procedimento di stampa indiretto che fa uso di un tampone morbido e flessibile (in silicone) per riportare l’immagine su superfici sia piane che dalla forma irregolare. Permette un livello di nitidezza leggermente superiore alla serigrafia. È perfetta per oggetti di piccole dimensioni con superfici non perfettamente piane come penne, accendini, portachiavi e chiavette usb;
- Serigrafia: o stampa serigrafica è procedimento di stampa a colori adatta per tessuti e prodotti con superficie piana come righelli, libri e calendari. Viene eseguita facendo uso di un tessuto detto serigrafico e si lascia passare l’inchiostro attraverso di esso avendo l’accortezza di impermeabilizzare precedentemente le aree che non devono essere stampate;
- Sublimazione: si esegue usando un particolare inchiostro detto sublimatico, il quale, esposto ad alte temperature, sublima e la sua componente gassosa si fissa sull’oggetto. È perfetta per personalizzare tazze e alcuni prodotti tessili come le t-shirt;
- Incisione laser: nell’incisione laser il materiale sul quale avviene la stampa viene riscaldato dal raggio laser incidente e cambia colore a seconda del tempo di esposizione. L’incisione laser così ottenuta è permanente e molto resistente all’abrasione. L’incisione laser è usata per personalizzare oggetti in metallo come penne, portachiavi, coltellini e pennette usb;
- Stampa digitale: perfetta per le grafiche multicolor. L’inchiostro viene fissato in maniera permanente sull’oggetto grazie all’esposizione ai raggi UV.
Il formato giusto per il tuo logo
Tutti i metodi elencati hanno bisogno di un file immagine di alta qualità. Ma cosa sia un file di alta qualità non è detto che tutti lo sappiano: proviamo a dissipare qualche dubbio.
Quando senti parlare di un file con questa caratteristica, è probabile che si faccia riferimento a un file ad alta risoluzione, che, in parole povere, vuol dire che ingrandendo o rimpicciolendo molto l’immagine questa non risulti sgranata o poco nitida.
Quindi, per capire se l’immagine che vuoi far stampare è ad alta risoluzione, fai questo test: fai uno zoom importante e vedi se, e quanto, l’immagine si trasforma. Se non subisce alcun cambiamento, hai l’immagine perfetta.
Formato Raster
Le prime sono le cosiddette immagini raster, generalmente in formato .jpeg, .png, .tiff, .psd, .bmp e .tga. Sono immagini formate da un numero fisso di piccoli quadratini colorati (detti pixel) che, non potendo aumentare di numero quando l’immagine viene ingrandita, aumentano la loro area e diventano visibili, rendendo l’immagine, appunto, poco nitida, sfocata o meglio: sgranata.
Formato Vettoriale
All’opposto ci sono le immagini vettoriali, solitamente in formato .ai, .eps o .pdf (attenzione non tutti i pdf sono vettoriali). Questa tipologia di immagini è fatta di forme geometriche, come punti, linee, curve e poligoni basate su complesse equazioni matematiche che rendono però il risultato finale molto più semplice di una immagine raster e soprattutto il file ne risulta anche notevolmente alleggerito. Grazie alla matematica che c’è dietro, è possibile aumentare o diminuire all’infinito le dimensioni dell’immagine senza che questa ne risenta in alcun modo.
Un altro vantaggio dell’immagine vettoriale è la possibilità di cambiare alcune caratteristiche, come ad esempio il colore, con pochi click. Operazione che sarebbe molto più laboriosa se al posto di questa ci fosse una immagine raster.
A questo punto si aprono due strade: la prima è scegliere la tecnica della sublimazione che è meno esigente delle altre in termini di qualità dell’immagine.
In alternativa si può richiedere un servizio di vettorializzazione del logo. In questo secondo caso, è vero che c’è un costo associato al servizio, ma è altrettanto vero che un logo in formato vettoriale è per sempre. Potrai usarlo per tutte le future applicazioni e modificarne colore e dimensione quanto e quando vorrai in modo semplice e rapido.
Conclusioni
Ora che sai il formato giusto da inviare al tuo servizio di stampa gadget, non ti resta altro che avere fra le mani il tuo ordine e iniziare a distribuirlo ai tuoi dipendenti, clienti e fornitori.