Gadget personalizzati e merchandising aziendale
Il merchandising può essere definito come l’insieme delle attività che promuovono un brand e incentivano le vendite. Può essere visual o trademark, e prevede tra i suoi elementi di base i gadget personalizzati.
Il merchandising aziendale e i gadget personalizzati
Riguardo il merchandising aziendale, attualmente, c’è un po’ di confusione: il punto è che ci sono due principali tipologie di merchandising, che andremo ad approfondire di qui a breve.
Partiamo da una definizione generica di merchandising per chiarire il concetto di base. Con questo termine ci riferiamo a un insieme di attività, ovvero quelle che un marchio utilizza per la promozione del brand e per il rafforzamento della propria identità.
Sono indispensabili, sotto questo aspetto, i gadget personalizzati. Gli oggetti che recano il logo di un’azienda sono essenziali per fare pubblicità al business, e per trasmettere ai destinatari un vero e proprio messaggio. Potremmo dire che questi articoli sono preziosi strumenti non solo di comunicazione, ma anche di storytelling, perché raccontano – con il loro stesso uso, con i materiali, con i colori ecc. – la storia e la vision di un’impresa.
Il merchandising può fare tutto questo e molto di più. Il suo obiettivo è molteplice: fidelizzare la clientela che già esiste, attirare nuovi utenti, incrementare il tasso di conversione, spingere ad acquistare determinate forniture. Insomma, nell’ambito del marketing di certo non è possibile fare a meno del merchandising!
Quali sono i gadget più popolari?
Il merchandising va praticato nel modo giusto: ciò significa anche scegliere dei gadget personalizzati che raggiungano in maniera efficace il target selezionato. Nel complesso, i migliori gadget per il merchandising sono quelli che si impiegano nella vita di tutti i giorni, che servono indipendentemente dalla fascia di età, che sono funzionali in varie situazioni.
Facciamo qualche esempio: sono eccellenti, per il merchandising, le t-shirt personalizzate (di solito in cotone o in poliestere). Tutti hanno bisogno di una maglietta per il tempo libero, per il lavoro e/o per la scuola. Le t-shirt sono perfette come gadget aziendali anche perché possono essere decorate con qualsiasi logo, che spiccherà sul davanti e sarà visibile ovunque si indosserà la maglietta.
Per la fidelizzazione della clientela sono ideali, poi, le penne e le chiavette USB. Le penne personalizzate sono evergreen sempre utili, tanto a casa quanto in ufficio e per lo studio. Le chiavette USB personalizzate sono a loro volta molto versatili, specchio di una società che ormai non può prescindere dalla tecnologia: sono finalizzate all’archiviazione dei file, documenti di testo, canzoni, foto e così via.
Per consolidare la brand identity, e per migliorare la reputazione del marchio, sono consigliate anche le tazze personalizzate con logo. In realtà il nostro elenco potrebbe continuare ancora per molto, poiché ottimi elementi di merchandising sono le shopper, i tappetini per il mouse, i cappellini, gli zainetti, le cover per cellulare…
Il visual merchandising
All’inizio del nostro discorso abbiamo accennato a una cosa: il merchandising può essere di due tipi. Questi sono il visual merchandising e il trademark merchandising.
Cominciamo con il primo, che sfruttano appieno coloro che gestiscono un negozio. Il visual merchandising, come si intuisce dal nome stesso, prevede strategie in grado di rendere più piacevole l’esperienza del cliente nello store a livello visivo.
Ipotizziamo il seguente scenario: entri in un punto vendita, e trovi la merce ammassata a casaccio sugli scaffali. Gli articoli sono in disordine, mescolati tra loro per categoria e tipologia, privi di etichetta ecc. Probabilmente, la tentazione sarà quella di uscire dal negozio – o, comunque, di non comprare nulla.
La buona disposizione del merchandising sulle mensole e in vetrina è necessaria per le attività di retail. I prodotti e i gadget personalizzati vanno sistemati così da definire una sorta di percorso: un itinerario che conduce il cliente fino all’acquisto. È il concetto su cui si fondano i supermercati, le librerie, le botteghe di souvenir, e un po’ tutte le strutture basate sulla vendita.
Il trademark merchandising
Cos’è, invece, il trademark merchandising?
In parole povere, è quel merchandising che utilizza un brand per promuovere gadget che non rientrano nello stesso gruppo merceologico. Un esempio su tutti per fare maggiore chiarezza: il logo della Coca Cola, una bevanda, stampato su magliette e cappellini.
In generale, il trademark merchandising riguarda tutti quei gadget personalizzati che non sono legati al marchio di partenza, ma che contribuiscono a diffonderlo e a rafforzarne l’immagine agli occhi del pubblico. Consideriamo i gadget della Disney, di Google, di Starbucks e chi più ne ha più ne metta. A tale scopo si possono usare davvero tutti i gadget, che siano borracce, candeline, taccuini, matite, sacche zainetto, braccialetti.
Merchandising e brand awareness
La brand awareness, letteralmente, è la consapevolezza che la community ha del brand. È importante, per un’azienda, aumentare la brand awareness per farsi conoscere e per guadagnare popolarità.
Anche qui intervengono il merchandising e i gadget personalizzati. Questi ultimi sono essenziali per raggiungere un numero sempre più elevato di persone: quelle che intravedono il tuo logo sul gadget, o che leggono uno slogan o dei recapiti, e scelgono di approfondire perché spinte dalla curiosità.
Il merchandising, sia visual sia trademark, induce il passaparola e favorisce i contatti, le conversioni. I gadget fanno sì che il pubblico si ricordi di un marchio, soprattutto quelli che si adoperano spesso e sono a portata di mano sulla scrivania, in casa o in ufficio. In definitiva, il merchandising è indispensabile per una strategia di marketing vincente.